Roccaforte Afghanistan

 Il Gazzettino di Padova19/04/2014:

Afghanistan "segreto", nuovo military thriller di Pavan Bernacchi
   

Afghanistan 2009. Un omicidio all'interno di una base militare italiana scuote i vertici dei servizi segreti. Narcotrafficanti, pericolosi mercenari e furti di reperti archeologici fanno da cornice a una polveriera in cui individui letali agiscono celandosi dietro una bandiera o un Dio.

"Roccaforte Afghanistan" (Mursia Editore, 2014) racconta come operano l'esercito e i servizi segreti italiani, contro chi, con che logiche. Evidenzia chi siano in realtà i talebani, come si muovano nelle zone tribali a cavallo tra Afghanistan e Pakistan e come siano braccati dagli aerei senza pilota occidentali in una sorta di wargame.

E' l'ultimo "military thriller" del padovano Filippo Pavan Bernacchi, già capitano degli alpini, paracadutista, subacqueo, tiratore agonistico di pistola, effettivo in varie missioni militari. Tornato alla vita civile, Pavan è stato eletto presidente nazionale di Federauto. Nel 2011 ha vinto il premio giornalistico Manager dell'anno. Ha al suo attivo tre romanzi e due antologie militari: "La Penna dell'Aquila", "Operazione Erode", "Non uccidete Bin Laden".

"Pavan Bernacchi - scrive nella prefazione Alain D. Altieri, considerato il maestro italiano dell'action-thriller - si conferma solidissimo narratore di intrighi bellici". Il libro, a metà fra Tom Clancy e Andy McNab, è curato da Maurizio Pagliano, già editor italiano di Tom Clancy.

 

 Repubblica.it06/04/2014:

SPIONAGGIO, azione, operazioni militari...
   

Tutto questo e molto di più in Roccaforte Afghanistan, il nuovo “military thriller” di Filippo Pavan Bernacchi, una sorta di Tom Clancy e Andy McNab, ma qui i protagonisti assoluti sono i militari italiani. Così fra scontri a fuoco, velivoli ipertecnologici, agenti segreti paracadutati in zone inaccessibili, mercenari, scienziati corrotti e attentati, Bernacchi - già autore del romanzo Non uccidete Bin Laden - racconta una storia legata ad alcune tavolette d’argilla, in scrittura cuneiforme, che potrebbero riscrivere la storia di tutte le religioni e seminare il caos in ogni continente. Il libro è curato da Maurizio Pagliano, già editor italiano di Tom Clancy, e presentato da Alan D. Altieri, maestro italiano dell'action thriller.

Vincenzo Borgomeo

 

 ANSA.it04/04/2014:

Soldati e spie in Roccaforte Afghanistan
  Il nuovo military thriller di Filippo Pavan Bernacchi

(ANSA) - ROMA, 4 APR - FILIPPO PAVAN BERNACCHI, ROCCAFORTE AFGHANISTAN (MURSIA, PP 348, EURO 18) Afghanistan 2009. Un omicidio all'interno di una base militare italiana scuote i vertici dei servizi segreti e porta a delle tavolette d'argilla, incise in scrittura cuneiforme circa 4.600 anni prima e nascoste agli occhi del mondo. Manufatti che, se portati alla luce, potrebbero riscrivere la storia di tutte le religioni e accendere focolai di rivolta a ogni latitudine. Il messaggio in esse contenuto, infatti, se autentico, proverebbe che le religioni sono state costruite a tavolino da un gruppo di sacerdoti durante un concilio che si perde nella notte dei tempi. Obiettivo: soggiogare le masse e piegarle ai desideri di monarchi e religiosi. In "Roccaforte Afghanistan" il mistero delle tavolette d'argilla si combina con l'azione di narcotrafficanti e mercenari che agiscono in una polveriera dove protagonisti assoluti sono l'Esercito italiano e i suoi uomini. Un "military thriller" con cui l'ex capitano degli alpini Filippo Pavan Bernacchi, già autore del 'profetico' "Non Uccidete Bin Laden" (Mursia 2008 e Mondadori 2010), "si conferma un solidissimo narratore di intrighi bellici", come scrive nella prefazione Alain D.Altieri, il maestro italiano dell'action-thriller.

La missione militare italiana in Afghanistan è riportata fedelmente grazie alla conoscenza diretta dell'autore di procedure, armi, tattiche, terminologie e mezzi. E grazie alla consulenza di diversi militari di svariati reparti e gradi, reduci da quel teatro di guerra. Gli stessi personaggi del libro sono presi di peso dalla realtà e la vicenda afghana - così come si è sviluppata dall'11 settembre 2001 ad oggi - viene raccontata nella sua attualità, con tutto il suo patos e le sue mille contraddizioni. "Roccaforte Afghanistan" racconta come operano l'esercito e i servizi segreti italiani, contro chi, con che logiche. Diversi episodi sono tratti da fatti reali, come l'attacco ai paracadutisti della Folgore - 6 morti -, la liberazione di ostaggi da parte delle nostre Forze speciali o l'uso massiccio di droni. Il libro evidenzia chi siano in realtà i talebani, come si muovano nelle zone tribali a cavallo col Pakistan e come siano braccati dagli aerei senza pilota occidentali in una sorta di wargame. Racconta, insomma, qualcosa di molto distante dalla "missione di pace" di cui sempre si parla, mettendo in luce i vari aspetti di un conflitto cruento, fatto di scontri a fuoco, agenti paracadutati in zone inaccessibili, inseguimenti, blitz, attentati, rapimenti, disinformazione e brutali omicidi. Gli ingredienti del thriller ci sono tutti e Pavan Bernacchi li combina con efficacia. Il libro è curato da Maurizio Pagliano, già editor italiano di Tom Clancy. (ANSA).

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Vincenzo Sinapi

 

 Analisi Difesa.it31/03/2014:

Un military thriller a metà fra Tom Clancy e Andy McNab...
   

...con un’unica grande differenza: protagonisti assoluti sono l’Esercito Italiano e i suoi uomini. Afferma nella prefazione Alain D. Altieri, considerato il maestro italiano dell’action-thriller: “Pavan Bernacchi si conferma un solidissimo narratore di intrighi bellici. Da non dimenticare il suo esplosivo, a tutt’oggi profetico, “Non uccidete Bin Laden” (Mursia 2008 e Mondadori 2010)”. Se siete attratti da spionaggio, azione, operazioni militari, l’ex capitano degli alpini vi porterà all’interno di un conflitto cruento che molti vorrebbero spacciare per una missione di pace. Il tutto tra scontri a fuoco, velivoli ipertecnologici con o senza pilota, agenti paracadutati in zone inaccessibili, inseguimenti, blitz, attentati, rapimenti, disinformazione e brutali omicidi. Gli ingredienti per una grande avventura ci sono tutti e ancora una volta Pavan Bernacchi sa combinarli in modo spettacolare. Il libro è curato da Maurizio Pagliano, già editor italiano di Tom Clancy. “Afghanistan 2009. Un omicidio all’interno di una base militare italiana scuote i vertici dei servizi segreti. Narcotrafficanti, pericolosi mercenari e furti di reperti archeologici fanno da cornice a una polveriera in cui individui letali agiscono celandosi dietro una bandiera o un Dio.

Roccaforte Afghanistan racconta come operano l’esercito e i servizi segreti italiani, contro chi, con che logiche. Evidenzia chi siano in realtà i talebani, come si muovano nelle zone tribali a cavallo tra Afghanistan e Pakistan e come siano braccati dagli aerei senza pilota occidentali in una sorta di wargame. A scompaginare le carte il ritrovamento di alcune tavolette d’argilla, in scrittura cuneiforme, redatte circa 4.600 anni prima. Manufatti che, se autentici, potrebbero riscrivere la storia di tutte le religioni e seminare il caos in ogni continente. L’agente dei servizi Mattei, un uomo solo contro tutto e tutti, si paracaduterà in questo girone dantesco senza possibilità di redenzione. Fino all’ultimo colpo.”

Le caratteristiche principali di questo romanzo sono l’attualità degli argomenti trattati, l’esattezza e la precisione di tutte le informazioni tecnico-politico-militari, l’azione e il ritmo. La trama è articolata ma sempre chiara, e i personaggi sono presi di peso dalla realtà. L’Afghanistan, con tutto il suo patos, ne esce vivido. Nulla è improvvisato o lasciato al caso. Sin dalle prime pagine il lettore è messo nelle condizioni di comprendere come operano il nostro esercito e i servizi segreti, contro chi, con che logiche, chi siano in realtà i Talebani e come si muovano nelle zone tribali a cavallo tra Afghanistan e Pakistan. Molte informazioni sono ancora inedite e verranno desecretate tra anni. D’altra parte Pavan Bernacchi, nel suo precedente Non uccidete Bin Laden, aveva predetto, tra le altre cose, che il corpo di Bin Laden, dopo la sua eliminazione, non sarebbe stato a disposizione dell’opinione pubblica. Molti episodi reali ricostruiti, come l’attacco ai paracadutisti della Folgore – 6 morti – la liberazione di ostaggi con l’ausilio delle nostre Forze Speciali o l’uso massiccio di droni, distributori di morte dal cielo, anche in paesi non belligeranti come il Pakistan. La missione militare italiana in Afghanistan è riportata fedelmente grazie alla conoscenza diretta dell’autore di procedure, armi, tattiche, terminologie e mezzi; e alla consulenza di diversi militari di svariati reparti e gradi, “reduci” dal teatro afghano.

L’ossatura del romanzo ruota attorno a un omicidio che porta a delle tavolette di argilla, incise in cuneiforme, nascoste agli occhi del mondo da circa ottocento anni. Manufatti che, se portati alla luce, potrebbero riscrivere la storia di tutte le religioni e accendere focolai di rivolta a ogni latitudine. Il messaggio in esse contenuto, se autentico, proverebbe che le religioni sono state costruite a tavolino da un gruppo di sacerdoti durante un concilio che si perde nella notte dei tempi (2600 a.C.). Obiettivo: soggiogare le masse e piegarle ai desideri di monarchi e religiosi. Non a caso nel retro dell’accattivante ed evocativa copertina troviamo una citazioni di Mark Twain: “L’uomo è l’animale religioso per eccellenza. Nell’opera santa di spianare la via del proprio fratello verso la felicità del Paradiso ha trasformato il mondo in un cimitero.” Si scopre quindi che le tavolette d’argilla hanno dapprima sancito la fortuna dei Templari, che le hanno rinvenute nell’antico Tempio di Salomone nel 1120, per poi decretarne lo sterminio circa duecento anni dopo. “Roccaforte Afghanistan”, è un grande affresco sulla situazione creatasi in Asia Centrale dopo l’11 settembre 2001, sui nuovi equilibri, sugli eserciti in lotta, i servizi segreti e sulla religione usata come arma di distruzione di massa. Il tutto condito da suspense, colpi di scena e azione.

Filippo Pavan Bernacchi (nella foto) . Capitano degli Alpini, paracadutista, subacqueo, tiratore agonistico di pistola, ha partecipato a missioni militari di vario tipo. Tornato alla vita civile è stato eletto presidente nazionale di Federauto. Nel 2011 ha vinto il premio giornalistico Manager dell’anno. Ha al suo attivo 3 romanzi e due antologie militari. I romanzi: La Penna dell’Aquila (1998), Operazione Erode (2003), Non uccidete Bin Laden (2008). Le antologie: In punta di Vibram (2004), DNA Alpino (2006). Curiosità: Non uccidete Bin Laden (2008) è stato pubblicato prima da Mursia, poi da Mondadori nella collana Segretissimo (2010). Il suo indirizzo internet è: www.pavanbernacchi.it

 

 Ana.it,26/03/2014:

Un military thriller a metà fra Tom Clancy e Andy McNab...
   

...con un’unica grande differenza: protagonisti assoluti sono l’Esercito Italiano e i suoi uomini. Afferma nella prefazione Alain D. Altieri, considerato il maestro italiano dell’action-thriller: “Pavan Bernacchi si conferma un solidissimo narratore di intrighi bellici. Da non dimenticare il suo esplosivo, a tutt’oggi profetico, “Non uccidete Bin Laden” (Mursia 2008 e Mondadori 2010)”. Se siete attratti da spionaggio, azione, operazioni militari, l’ex capitano degli alpini vi porterà all'interno di un conflitto, tra scontri a fuoco, velivoli ipertecnologici con o senza pilota, agenti paracadutati in zone inaccessibili, inseguimenti, blitz, attentati, rapimenti, disinformazione e brutali omicidi. Il libro è curato da Maurizio Pagliano, già editor italiano di Tom Clancy, ed è edito da Mursia.

 

 GIORNALE DI BRESCIA.it,28/03/2014:

Una nuova spy-story, scritta da un esperto del settore, che scava in un conflitto cruento
   

Afghanistan 2009. Un omicidio all’interno di una base militare scuote i vertici dei servizi segreti. Narcotrafficanti, pericolosi mercenari e furti di reperti archeologici fanno da cornice ad una polveriera in cui individui letali agiscono celandosi dietro una bandiera oppure a un Dio. «Roccaforte Afghanistan», di Filippo Pavan Bernacchi, racconta come operano l’esercito e i servizi segreti italiani, contro chi, con che logiche.